Un écouteur de silences. Varianti di ascolto ne L’albero di stanze di Giuseppe Lupo
Resumen Attraverso il lavoro variantistico emerso dalle sei redazioni dattiloscritte e dalle due bozze impaginate de L’albero di stanze di Giuseppe Lupo, l’articolo mette a fuoco la centralità del binomio sordità-ascolto. La capacità di prestare orecchio alla voce di ciò che tace si presenta fondamentale non solo nella caratterizzazione dell’io-narrante come «écouteur de silences», ma anche nel progressivo definirsi della sua particolare attitudine affabulatoria, che predilige la reticenza e chiede al lettore una costante attenzione al non detto.
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Cazalé Bèrard, Claude. 2015. Giuseppe Lupo, L’albero di stanze. Venezia: Marsilio. «Testo&Senso», 17, 2016.
Levi, Carlo. 1956. Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia. Torino: Einaudi.
Lupo, Giuseppe. 2015. L’Albero di stanze. Venezia: Marsilio.
Russo, Biagio. 2017. «La Lupania di Giuseppe Lupo, ovvero un’idea di letteratura dell’immaginario». Cenobio, XLVI, 1, gennaio-marzo 2017, pp. 35-36.
Levi, Carlo. 1956. Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia. Torino: Einaudi.
Lupo, Giuseppe. 2015. L’Albero di stanze. Venezia: Marsilio.
Russo, Biagio. 2017. «La Lupania di Giuseppe Lupo, ovvero un’idea di letteratura dell’immaginario». Cenobio, XLVI, 1, gennaio-marzo 2017, pp. 35-36.
Ponti, P. (2017). Un écouteur de silences. Varianti di ascolto ne L’albero di stanze di Giuseppe Lupo. Revista De La Sociedad Española De Italianistas, 11, 187–203. Recuperado a partir de https://revistas.usal.es/dos/index.php/1576-7787/article/view/18430
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